| Economie |
Gen Z, sveglia: non lasciate il vostro TFR a dormire in azienda
Consigli pratici per la Generazione Z
Sapevi che l’85% dei risparmiatori italiani considera conveniente investire il TFR in una forma di previdenza integrativa… ma solo un terzo lo fa davvero?
Risultato: soltanto il 22% del totale del TFR accumulato nelle aziende (circa 97 miliardi di euro) viene conferito a fondi pensione. Tutto il resto resta fermo, e spesso per un solo motivo: disinformazione.
Il 39% degli intervistati non sa nemmeno di poter destinare il TFR a un fondo pensione (negoziale, aperto o PIP). E chi lo sa, non ne conosce i vantaggi.

Perché ti conviene pensarci subito
Negli ultimi 10 anni:
- il TFR lasciato in azienda si è rivalutato in media del +2,3%
- lo stesso TFR investito in un piano pensionistico con linea azionaria ha reso in media +4,8%
Tradotto:
Un quarantenne con 2.000 € netti al mese dal TFR in azienda si aspetterebbe 57.838 €.
Se lo conferisse a una previdenza integrativa, riceverebbe:
- 60.525 € con linea obbligazionaria (basso rischio)
- 92.982 € con linea azionaria (alto rischio)
Parliamo di una differenza potenziale di 35.144 euro.
Tasse e flessibilità: altri due motivi per muoverti
- Il TFR in azienda viene tassato con aliquote Irpef (dal 23% al 43%).
- Nella previdenza integrativa l’aliquota finale varia dal 9% al 15%, molto più bassa.
- Inoltre, il TFR “segue” il lavoratore anche se cambia azienda.
- E sulle anticipazioni? In azienda ne puoi chiedere una sola per tutta la carriera. Con la previdenza integrativa puoi farne più di una, ad esempio per comprare o ristrutturare la tua prima casa.
Cosa bolle in pentola a livello normativo
Le ultime proposte di legge spingono nella direzione di una maggiore diffusione della previdenza integrativa:
- Ipotesi di usare il TFR versato all’INPS o ai fondi per andare in pensione anticipata tra i 62 e i 64 anni.
- Possibile iscrizione automatica dei neoassunti ai fondi pensione.
Perché Gen Z deve svegliarsi adesso
La Generazione Z sarà la più penalizzata sul fronte pensionistico. Non basta sperare in politiche occupazionali migliori: serve ottimizzare subito la previdenza complementare.
Solo una sinergia tra lavoro di qualità e previdenza integrativa potrà cambiare davvero le cose.
Meglio pensarci adesso, piuttosto che trovarsi impreparati domani.
Cos’è il TFR (trattamento di fine rapporto)
È una parte della tua retribuzione che viene accantonata anno dopo anno e liquidata al termine del rapporto di lavoro. In pratica, un salario posticipato calcolato in base alla tua busta paga e rivalutato secondo l’indice ISTAT dei prezzi al consumo.