È importante pensare alla pianificazione patrimoniale?

Articolo di Fabiano Daliotti

Per combattere l’incertezza del futuro non basta essere ottimisti

Un errore comune nella gestione del proprio tempo è quello di pensare di averne sempre abbastanza per tutto. Non poche obiezioni, potrebbero sollevare i “Bianconigli” più convinti, fagocitati dagli improrogabili impegni che affollano l’agenda settimanale. Due diversi atteggiamenti mentali, ma stessa malsana abitudine di vivere il presente con estrema  sufficienza, e di programmare il futuro con affanno. 

Sempre meno tempo di qualità dedicato alla cura di dettagli della vita tutt’altro che marginali, in un contesto di riferimento inequivocabilmente complesso e mutevole, come quello contemporaneo.

 

Patrimonio e ricchezza non sono sinonimi

Prendersi un momento nella vita per un check up della situazione patrimoniale è estremamente utile, soprattutto oggi che il concetto di patrimonio, spesso erroneamente confuso con quello di ricchezza, si presta ad assumere un carattere più eterogeneo rispetto al passato. Infatti, che si tratti di beni tangibili, o all’opposto, di beni intangibili, il patrimonio diventa un Valore difficilmente quantificabile, soprattutto se si pensa alla volatilità e all’instabilità che caratterizzano, non solo gli asset che lo compongono, ma anche le forze che lo dirigono.

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“Il Patrimonio, dunque, rispecchia la vita della persona e della sua famiglia, la sua storia e la sua identità. La sua tutela è l’unico strumento per creare quel legame tra passato e futuro, presidio della sua integrità nel tempo.”

“Mettere da parte i soldi” non basta

La maggior parte delle persone, per esempio, tende ad accumulare denaro in maniera inconsapevole, o peggio ancora, suffragando la confutabile convinzione che questo atteggiamento basti a fronteggiare i rischi insiti dell’esistenza. 

Improvvisamente, si lascia l’inflazione libera di impoverire le riserve, con l’aumento dei prezzi ad erodere i risparmi. Soltanto un’efficace e tempestiva pianificazione patrimoniale permette di non arrivare impreparati agli eventi del proprio ciclo di vita personale e patrimoniale. 

 

Cambia la società, cambiano i tempi di vita e la natura dei patrimoni

Negli ultimi venti anni i divari di ricchezza tra i più giovani e i più anziani, si sono progressivamente ampliati: la ricchezza media delle famiglie con capofamiglia di almeno 65 anni, è aumentata di circa il 60%. Il 60% della ricchezza immobiliare è detenuta da over 65. L’allungamento dell’aspettativa di vita e il tasso minore di decessi – fattore sia sociologicamente che economicamente non trascurabile – ha inevitabilmente posticipato, seppur in modo fluido, le tappe fondamentali della vita (studi, unioni, lavoro, pensione…), ritardando – e spesso anche compromettendo – scelte di vita o di carriera. 

Per questa, ed altre ragioni, la consistenza del patrimonio degli anziani, è in media circa il doppio di quella delle persone in età da lavoro ed è innegabile, quindi, che si sia ritornato a percepire l’eredità come un fattore determinante per il Benessere proprio e dei proprio cari. 

Questa prospettiva, di contro, ha spesso incentivato il ricorso a forme di trasferimento di beni come donazioni, che, non di rado, valicando la soglia della quota disponibile, ledono la quota di legittima ed espongono il donatario ad un’eventuale futura azione di riduzione (al fine di reintegrare la porzione lesa), e cioè, più in generale, a conflitti ereditari.

Il ruolo della Pianificazione Patrimoniale

La risposta al cambiamento, nel complesso, rappresenta il preludio del passaggio da una logica di rendimento ad una di protezione del patrimonio, ove in una prospettiva di tutela e autoconservazione, diventa imprescindibile procedere ad un continuo e metodico confronto tra le specifiche peculiarità di un patrimonio e i tratti caratteristici della famiglia di appartenenza. È evidente, dunque, che parlare di patrimonio, significhi soprattutto parlare di Persone, come complessità di relazioni, aspettative ed obiettivi di vita, senza trascurare gli aspetti più aleatori degli asset intangibili, quali immagine e reputazione.

Fabiano Daliotti

Esperto del Servizio di Consulenza Patrimoniale

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