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Investire con consapevolezza: perché la pianificazione è più importante del guadagno
In un periodo in cui la prudenza sembra avere la meglio sulla fiducia, si parla sempre più spesso di investimenti, ma spesso in modo confuso. È un tema che tocca tutti, ma che non tutti affrontano con gli strumenti giusti. Ne abbiamo parlato con Marco Bianchi, Responsabile Vendite di Leonardo Assicurazioni, che ci ha aiutato a chiarire alcuni concetti fondamentali: risparmio, investimento, e soprattutto pianificazione finanziaria.

Risparmio e investimento: due facce dello stesso percorso
La differenza tra risparmio e investimento è sottile, ma fondamentale.
«Il risparmio è un prerequisito, una premessa per poter investire», spiega Marco. Non basta “mettere da parte” per sentirsi al sicuro: serve sapere perché lo si fa. In Italia c’è una forte cultura del risparmio “perché non si sa mai”, ma questa prudenza rischia spesso di immobilizzare somme rendendole inefficaci sia dal punto di vista del risparmio che da quello della protezione, invece di destinarle ad un approccio progettuale.
L’investimento inizia da un obiettivo, non da un rendimento
«Molte persone associano l’investimento al guadagno. In realtà il rendimento è solo una variabile, ed è sempre legato al rischio», continua Marco. La vera domanda da porsi è: quali sono i miei obiettivi? Solo partendo da qui si può scegliere quanto investire, per quanto tempo, con quale livello di rischio, e con quale grado di liquidità.
È un cambio di prospettiva importante: l’investimento non è un salto nel vuoto né una corsa al guadagno, ma un progetto su misura. E il professionista della pianificazione finanziaria non è un venditore di prodotti, ma un esperto che può aiutarci nella costruzione di un piano sostenibile e coerente con il nostro percorso.
Educazione finanziaria e fattore emotivo: i veri ostacoli
Secondo Marco, uno dei principali problemi è la scarsa educazione finanziaria: «Non è importante conoscere tutti gli strumenti, ma è fondamentale essere educati ai principi economici. Questo ci aiuterebbe a stabilire gli obiettivi, ridurre l’emotività, e fare scelte più razionali.»
L’emotività, infatti, è uno dei fattori che più condiziona le decisioni sbagliate. Paura, insicurezza, confusione portano molte persone a bloccare i propri risparmi, lasciandoli fermi sui conti correnti, dove l’inflazione li erode lentamente. «Oggi un terzo del patrimonio mobiliare degli italiani è fermo in conto corrente. E purtroppo lì i soldi decrescono.»
Guarda l’intervista a Marco Bianchi, Responsabile vendite in Leonardo Assicurazioni
Il ruolo del consulente: empatia, fiducia, competenza
In un contesto così complesso e mutevole, la figura del consulente assume un ruolo centrale:
«Il professionista deve saper costruire un rapporto fiduciario, basato sull’empatia. Deve aiutare il cliente a superare la paura e fare scelte coerenti con i suoi obiettivi.»
Anche per i più giovani, spesso tentati dal “fai da te”, il consiglio è di non improvvisare:
«Il “fai da te” non è sbagliato in assoluto, ma bisogna chiedersi se si hanno davvero le competenze per decidere. Molte volte si finisce per “giocare in borsa”, e non è un caso che si usi proprio la parola “giocare”.»
Investire sì, ma con metodo
La lezione è chiara: non esiste investimento efficace senza pianificazione.
Capire dove si vuole andare, con quali risorse e in quanto tempo, è il vero punto di partenza per costruire benessere.
E in questo, una guida competente può fare la differenza.
Hai già definito i tuoi obiettivi finanziari? Vuoi scoprire come trasformare il tuo risparmio in un progetto concreto?
Parlaci dei tuoi obiettivi: ti aiutiamo a progettare il tuo benessere.
Risparmio e investimento: due facce dello stesso percorso
La differenza tra risparmio e investimento è sottile, ma fondamentale.
«Il risparmio è un prerequisito, una premessa per poter investire», spiega Marco. Non basta “mettere da parte” per sentirsi al sicuro: serve sapere perché lo si fa. In Italia c’è una forte cultura del risparmio “perché non si sa mai”, ma questa prudenza rischia spesso di immobilizzare somme rendendole inefficaci sia dal punto di vista del risparmio che da quello della protezione, invece di destinarle ad un approccio progettuale.
L’investimento inizia da un obiettivo, non da un rendimento
«Molte persone associano l’investimento al guadagno. In realtà il rendimento è solo una variabile, ed è sempre legato al rischio», continua Marco. La vera domanda da porsi è: quali sono i miei obiettivi? Solo partendo da qui si può scegliere quanto investire, per quanto tempo, con quale livello di rischio, e con quale grado di liquidità.
È un cambio di prospettiva importante: l’investimento non è un salto nel vuoto né una corsa al guadagno, ma un progetto su misura. E il professionista della pianificazione finanziaria non è un venditore di prodotti, ma un esperto che può aiutarci nella costruzione di un piano sostenibile e coerente con il nostro percorso.
Educazione finanziaria e fattore emotivo: i veri ostacoli
Secondo Marco, uno dei principali problemi è la scarsa educazione finanziaria: «Non è importante conoscere tutti gli strumenti, ma è fondamentale essere educati ai principi economici. Questo ci aiuterebbe a stabilire gli obiettivi, ridurre l’emotività, e fare scelte più razionali.»
L’emotività, infatti, è uno dei fattori che più condiziona le decisioni sbagliate. Paura, insicurezza, confusione portano molte persone a bloccare i propri risparmi, lasciandoli fermi sui conti correnti, dove l’inflazione li erode lentamente. «Oggi un terzo del patrimonio mobiliare degli italiani è fermo in conto corrente. E purtroppo lì i soldi decrescono.»
Il ruolo del consulente: empatia, fiducia, competenza
In un contesto così complesso e mutevole, la figura del consulente assume un ruolo centrale:
«Il professionista deve saper costruire un rapporto fiduciario, basato sull’empatia. Deve aiutare il cliente a superare la paura e fare scelte coerenti con i suoi obiettivi.»
Anche per i più giovani, spesso tentati dal “fai da te”, il consiglio è di non improvvisare:
«Il “fai da te” non è sbagliato in assoluto, ma bisogna chiedersi se si hanno davvero le competenze per decidere. Molte volte si finisce per “giocare in borsa”, e non è un caso che si usi proprio la parola “giocare”.»
Guarda l’intervista a Marco Bianchi, Responsabile vendite in Leonardo Assicurazioni
Investire sì, ma con metodo
La lezione è chiara: non esiste investimento efficace senza pianificazione.
Capire dove si vuole andare, con quali risorse e in quanto tempo, è il vero punto di partenza per costruire benessere.
E in questo, una guida competente può fare la differenza.
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Ufficio Stampa:
Francesca Pavesi
tel. 380-3151378
mail: press@spazio-leonardo.it