Smart working: come renderlo uno strumento di lavoro efficace

Lavoro agile in azienda: un percorso di crescita continuo 

Lavorare da casa non è né semplice né scontato, può piacere o non piacere, avere svantaggi e vantaggi. Ma a prescindere da questo, perché lo smart working risulti efficiente ed efficace, deve basarsi su alcuni presupposti chiave imprescindibili: in Leonardo li abbiamo identificati nel team di lavoro, nel livello di digital transformation raggiunto dall’azienda, nella specializzazione e la competenza delle persone.

Negli ultimi anni è stata una delle parole più utilizzate nel nostro paese: il lavoro da casa, agile o da remoto, fino a poco tempo fa appannaggio di poche realtà in Italia, oggi è diventato la normalità per quasi l’80% dei lavoratori, che hanno visto trasformarsi le loro case in uffici. Un nuovo modo di concepire il lavoro che, secondo molti, non sarà passeggero ma diventerà la nuova normalità nel panorama lavorativo, richiedendo di conseguenza un’ulteriore accelerata sul piano della “cultura digitale”, ancora troppo limitata in molti ambiti professionali. Allo stesso tempo sono emerse una serie di riflessioni sulle problematiche e i vantaggi legati a questa nuova modalità di lavoro da parte sia dei dipendenti sia delle imprese: dalla produttività alla mancanza dei rapporti umani con i colleghi, dalla disponibilità o meno di dispositivi tecnologici adeguati, alla gestione della famiglia. Noi abbiamo provato a ragionare su questi temi partendo dall’esperienza diretta vissuta in Leonardo, per capire come è stato affrontato lo smart working in azienda e grazie a quali fattori è risultato uno strumento efficace di lavoro.


Smart Working: un’esperienza positiva

Alessandra è team leader del Progetto Milano Impresa e mamma di un bambino di 8 anni. “Lavorare da casa è stata un’esperienza nuova, inaspettata, con tanti pro e qualche contro. Da un punto di vista familiare, sicuramente mi ha regalato l’opportunità di ritrovare alcuni spazi, anche banali, in famiglia, come ad esempio la prima colazione con mio figlio, che io, abituata a lavorare fuori casa, uscendo la mattina e rientrando la sera, mi potevo godere soltanto nel weekend. Ma anche dal punto di vista lavorativo, è stata un’esperienza decisamente positiva che credo sia stata possibile grazie ad alcuni fattori decisivi. In primis, le persone: io ho la fortuna di lavorare con un gruppo fantastico, con cui c’è stata fin da subito una grande organizzazione sui progetti e molto aiuto in ogni momento, compreso quello per me più impegnativo della didattica a distanza di mio figlio. Grazie al supporto del mio team e all’esperienza della video consulenza, che è stata fondamentale per mantenere i rapporti con i clienti facendo appuntamenti e affiancando i ragazzi, sono riuscita sempre ad organizzarmi e a svolgere la mia attività senza difficoltà e anzi con successo. Certo gli spazi in casa sono importanti, è fondamentale che ciascuno abbia il suo senza sovrapporsi, bambini compresi, e dandosi tutti una mano. Il lato negativo? Io amo molto il lavoro in ufficio e il contatto diretto con le persone, siano esse clienti o colleghi e questo ovviamente da casa manca, anche se abbiamo sperimentato che, seppur distanti, è fattibile comunque coltivare i rapporti umani al meglio”.

Un’azienda “avanti” e innovativa in tutto

“Altro punto chiave per uno smart working di successo è la disponibilità di dispositivi tecnologici. Su questo aspetto abbiamo la fortuna che Leonardo è sempre stata un passo avanti come azienda e quindi non si è trovata impreparata nell’affrontare e nell’adeguarsi prontamente alla situazione con una nuova modalità di lavoro. Siamo tutti dotati di un’elevata strumentazione che peraltro è costantemente aggiornata e rinnovata: questo ha fatto sì che sia diventato molto più facile gestire non soltanto il momento della consulenza ma anche tutta la parte successiva di vendita, che ormai avviene in digitale e ci consente di realizzare senza alcuna difficoltà polizze a distanza”.

 

Un punto di riferimento per i clienti

“Penso che anche i clienti abbiano apprezzato la nostra organizzazione. Io lavoro principalmente con imprenditori di una fascia di età avvezza alle tecnologie e che quindi non ha avuto alcuna difficoltà a incontrarci in video, ma anche persone più in là con gli anni hanno reagito bene alla novità e siamo riusciti a vederli in appuntamento anche più di una volta. Credo che, per alcuni di loro, la video chiamata con in nostri consulenti sia stata addirittura un momento importante di confronto e conforto su quanto stava accadendo, un’opportunità di avere uno scambio di opinioni con persone competenti e di fiducia in un momento in cui eravamo tutti bersagliati da tantissime, forse troppe, informazioni di ogni tipo tra cui era difficile districarsi”.

Una nuova opportunità da adattare a diversi scenari

“Questo nuovo modo di lavorare è sicuramente partito bene e si è rivelato fin dall’inizio efficiente, consentendoci non solo di superare la situazione d’emergenza avendo ben recepito la novità e adattandoci al momento, ma di fare nostro questo nuovo modello operativo, che ora è parte di noi e può essere sfruttato per la sua estrema flessibilità in diverse situazioni secondo le esigenze e gli scenari che ci si presenteranno”.

Francesca Pavesi

Francesca Pavesi

Nata e cresciuta a Milano, laureata in lettere moderne, giornalista pubblicista dal 2003, si è sempre occupata di comunicazione e oggi lo fa da libera professionista, conciliando famiglia e lavoro. Da allora le sue giornate trascorrono con il computer e il registratore sempre accesi, scrivendo e intervistando per diversi quotidiani e periodici nazionali. Dal 2016 segue l’ufficio stampa e la comunicazione di Leonardo Assicurazioni.

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